Si lavora di più a Nord o nel Sud Italia? Qual è la percentuale di stranieri nel nostro mercato del lavoro? Ma soprattutto, c’è una reale differenza fra i sessi?
A questa ed altre domande hanno risposto la Fondazione studi dei consulenti del lavoro e la CGIA di Mestre, rielaborando una serie di dati forniti dall’Istat; lo scopo era delineare una panoramica chiara del nostro mercato del lavoro, evidenziando le differenze da città e città, e i micro fenomeni legati alle diverse aree geografiche.
Quali sono le città con il più alto tasso di occupazione?
Se si guarda alle grandi città il comune che ha il tasso di occupazione più alto è Bologna con il 70,9%, mentre Napoli ha la maglia nera con solo il 36,2% delle persone tra i 15 e i 64 anni che ha un lavoro. Le rilevazioni sono basate su un indice sintetico di efficienza del mercato del lavoro (affiancando al tasso di occupazione anche il tasso di non Neet, il rapporto tra i tassi di occupazione di uomini e donne, la quota di occupati con alte qualificazioni e la quota dei contratti standard) che vede al top della classifica Milano, seguita da Bologna, Trieste, Monza e Brianza (Bolzano è quinta). In fondo alla classifica c’è Agrigento (solo il 27,9% degli occupati ha alte qualificazioni e la metà degli impieghi totali non è standard), preceduta da Barletta, Andria, Trani e Crotone.
Se si guarda invece alla provincia la vittoria va alla provincia di Bolzano (71,4%), mentre quella con il tasso più basso è Vibo Valentia, con il 35,8% nella fascia tra i 15 e i 64 anni.