Quante volte ti è capitato di sentire “Eh, è luna piena, bisogna seminare.” o “Nella botte piccola c’è il vino buono?” Queste frasi, spesso dette senza pensarci nella quotidianità, hanno radici nelle nostre tradizioni o in abitudini di una volta che abbiamo ormai dimenticato. Oggi, scopriremo le origini di un’abitudine molto frequente fra artigiani e professionisti di settore: perchè i pittori si vestono di bianco?
Come in molte tradizioni arrivate a noi con il passaparola, non esiste una vera ed unica ragione che spiega questa abitudine, ma una serie di motivazioni, alcune pratiche e alcune puramente folcloristiche e storiche. Ecco qui le più famose:
Perché i pittori si vestono di bianco: le ragioni pratiche
Uno dei motivi principali è che i pantaloni e le magliette bianche sono i più facili da candeggiare e sbiancare, fattore questo che renderebbe la cura dei vestiti più facile per pittori, artigiani e imbianchini che si trovano ad utilizzare frequentemente diversi tipi di vernice. Un’altra motivazione sta nel cotone, il materiale usato per cucire i vestiti utilizzati dai pittori: il bianco è la tinta base del cotone e la più economica da acquistare e/o realizzare. Magliette, casacche e pantaloni colorati hanno avuto da sempre un costo maggiore rispetto al classico bianco, quindi perché spendere di più per vestiti che abitualmente si riempiono di colori o si logorano con il passare dei giorni?
Un’ultima ragione pratica, semplice ma in realtà molto condivisibile, è collegabile al fatto che il bianco è il colore che assorbe di meno i raggi solari. Pittori e artigiani che lavorano diverse ore all’aperto, hanno sempre preferito vestiti che riducono il disagio dovuto al tempo passato sotto il sole, vestiti capaci di farli rimanere “al fresco” per il maggior tempo possibile.
Praticità, comodità e risparmio, tutte ragioni su cui è facile essere d’accordo. Ma se andiamo ad indagare un po’ nella storia dei mestieri, le motivazioni diventano ancora più particolari e interessanti. Pronti? Passiamo alle ragioni storiche.