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La storia del Jeans da lavoro

Il jeans, un pioniere nel mondo dell’abbigliamento

Dal lontano 1853, quando Levi Strauss creò il jeans, questo pantalone occupa ancora oggi un posto nell’armadio di qualsiasi lavoratore. Ideati per far fronte alle situazioni lavorative più estreme alle quali erano sottoposti i minatori e gli schiavi nei campi di cotone, possono essere considerati dei veri pionieri nel campo dell’abbigliamento da lavoro. L’invenzione dei jeans da lavoro deriva dalla necessità di proteggere lavoratori sottoposti a mansioni dure che utilizzarono a questo scopo tende o tessuti catramati (precedentemente veniva usato un tipo di fustagno di colore blu esportato dal porto antico di Genova). Applicando questa idea a un tessuto resistente e pesante di colore blu, conosciuto oggi come “denim”, nacquero i famosi “blue jeans”. Questo tessuto in cotone era molto più adatto alla creazione di abbigliamento da lavoro rispetto al fustagno di Genova, che era molto rigido e pesante.
Specialmente in America la competizione fra i manifatturieri di jeans aumentò a fine 1800, quando il brevetto di Levi Strauss e Jacob Davis (per i suoi rivetti in rame per rinforzare le tasche) scadde. Vari marchi di capi da lavoro si svilupparono e iniziarono una battaglia incentrata sull’innovazione e la pubblicità. Questa lotta furiosa fu positiva per il pantalone in jeans, che continuò a migliorare nel tempo. Portò per esempio alla creazione dell’etichetta in pelle sulla parte posteriore nel 1896, passanti per la cintura nel 1922 e la cerniera lampo nel 1925. Questo aumentò ulteriormente la competitività e portò i manifatturieri a creare jeans sempre più puliti e funzionali. Cercando di differenziarsi sempre di più dalla concorrenza offrendo capi più funzionali, i produttori crearono dei jeans migliorati sia dal punto di vista estetico che funzionale.

La popolarità del jeans in Europa

Levi Strauss utilizzò l’immagine di un cowboy in jeans per le sue pubblicità. Questo sancì l’inizio della popolarità di questo capo. Nel 1935 i jeans divennero un capo fashion, quando apparirono sulla copertina della rivista di moda Vogue.
Furono indossati dai soldati statunitensi durante la seconda guerra mondiale e le sovra giacenze nei magazzini militari furono vendute in Europa, dove i jeans iniziarono ad affermarsi specialmente grazie ai telefilm americani e alla varie campagne pubblicitarie. Nel 1950, i jeans divennero il simbolo della rivolta dei giovani. Furono spesso associati a gruppi di giovani motociclisti in sella a una Harley Davidson con indosso un paio di jeans e una giacca in pelle. Divennero il simbolo di una ribellione, tanto che le scuole americane decisero di proibire il loro utilizzo a scuola.
Dopo la guerra, indossare dei jeans divenne di moda anche in Europa, e scomparirono sempre di più dal mondo workwear. Negli anni 60 i jeans divennero il capo degli hippies che li personalizzavano con fiori, perline e altri elementi colorati. Questa personalizzazione dei jeans, conferì loro un altro significato e per questo furono molto apprezzati specialmente dai giovani. Rappresentavano anche l’appartenenza a un certo movimento sociale. Ecco perché negli anni 80 i jeans erano indossati da qualsiasi classe sociale. Divennero un capo da indossare tutti i giorni. Alla fine degli anni 90, i pantaloni in jeans erano indossati sia da uomini che da donne, grazie al nuovo taglio slim.

I jeans un secolo più tardi…

Nel 1990 il jeans era ormai diventato un vero capo alla moda e non era più visto come un indumento da lavoro, rappresentava un certo senso di appartenenza. Nato come capo da lavoro, pian piano stava perdendo questa funzione. Fino a quando nel 1990 riapparve di nuovo come capo da lavoro negli USA, il suo paese di origine, con il “casual Friday”. Il venerdì i lavoratori indipendentemente dal loro ruolo o la loro mansione cominciarono a dismettere i vestiti da ufficio e vestirsi più casual. Il jeans da allora è diventato il capo più gettonato da indossare il venerdì.
Passo dopo passo, i jeans riacquisirono popolarità anche fra i lavoratori manuali, riportandoli nel mondo degli indumenti da lavoro. Questa rinascita si confermò nel 1997 con l’avvento del denim raw (grezzo). Questi jeans non trattati e quindi più robusti e funzionali furono accolti con entusiasmo dai lavoratori.
Oggi il trend si sta invertendo, e vediamo sempre più elementi workwear nell’abbigliamento fashion….i pantaloni hanno sempre più tasche, i giacconi invernali da lavoro vengono messi anche durante il tempo libero e sulle passarelle sfilano modelle in jumpsuit e salopette! Chissà se la storia di successo del jeans, nato come capo per lavoratori, ha influenzato questa nuova moda.

articolo a cura di: Modyf-team

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